Da Kabul a Venezia facciamo correre i pensieri
Una settimana di corso pratico per far volare gli aquiloni e prepararsi ai festeggiamenti del capodanno afghano. Poteva esserci idea migliore?
La celebrazione dell’anno nuovo, in coincidenza col solstizio di primavera, è considerata un’antica tradizione zoroastriana, ma in realtà le sue origini paiono risalire ad un’epoca più antica. Già 5000 anni fa, infatti, sembra fosse tradizione tra le genti dell’Iran e del Khorasan Bozorg, attuale Afghanistan, celebrare questa festa, legata principalmente ai cicli naturali, identificando l’inizio dell’anno con il risveglio della natura e la ripresa dei cicli agricoli.
Nauruz (capodanno afghano) non è solo la più importante festa dell’anno, ma è il simbolo per eccellenza della rinascita e della speranza; la stessa speranza che si nasconde dietro i progetti migratori di tanti giovani afghani in fuga dalla guerra e in cerca di un futuro migliore e di Pace nella “Terra dei Diritti Umani”.
Organizzato dal Progetto Piano Locale Giovani in collaborazione con la Rete Tuttiidirittiumanipertutti, l’Associazione Culturale degli Afghani in Italia (sede di Venezia), il Servizio Centrale del Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati-Anci e la Comunità degli Artisti Afghani in Italia; “Da Kabul a Venezia facciamo correre i pensieri” è un evento che ha proposto, a partire dal 15 marzo, sette pomeriggi: dalle ore 15.00 alle 18.00, rivolti a tutti coloro che vogliono sperimentare e condividere l’arte della costruzione degli aquiloni. Questi i prossimi incontri:
- giovedì 19 marzo in Piazza Ferretto – Mestre / Campo San Polo – Venezia
- venerdì 20 marzo in Piazza Ferretto – Mestre / Campo San Giacomo dell’Orio – Venezia
- sabato 21 marzo in Piazza Ferretto – Mestre / Piazza San Marco – Venezia
Per il festeggiamento vero e proprio del Nouroz 1388, l’appuntamento invece è a Marghera, al Fucina Controvento domenica 22 marzo alle ore 16.00, con il concerto della star afghana Dawood Sarkosh e un volo di 1000 aquiloni colorati costruiti a mano dai ragazzi della Comunità Afgana di Venezia. Guarda il volantino!
Grazie a motumboe per la foto!
Salve, sabato 21 è previsto anche il volo di aquiloni in Piazza S. Marco, oppure solo il laboratorio di costruzione?
grazie
ciao Franco! bhe! sarebbe davvero un peccato non approfittare del vento di questi giorni!!! spero di riuscire a darti una risposta precisa al più presto! grazie!
Il vero peccato è che ancora oggi si guardi all’aquilone come ad un divertimento per i bambini, a Kabul gli aquiloni li volavano i bimbi solamente nel libro “Il Cacciatore di aquiloni”.
Sono di ritorno dall’India dove ho festeggiato l’equinozio d’inverno ad Ahmedabad e vi assicuro che gli unici bimbi presenti erano i poveracci che raccoglievano gli aquiloni caduti per rivenderli.
Mi chiedo inoltre cosa c’entrino gli aquloni a losanga con la codina con gli aquiloni combattenti di Kabul.
Caro Roberto, mi chiedo che cosa c’entri l’India con l’Afghanistan.
Mi chiedo, anche, quale sia il “peccato” di un corso pratico di costruzione e volo di aquiloni.
Sono seduto alla mia scrivania e ti assicuro che una foto può essere scelta per ragioni estetiche piuttosto che didascaliche; questo accade più facilmente in un blog — te lo concedo — che nell’Enciclopedia Britannica.
Lo scopo dell’iniziativa era quello di avvicinare bambini italiani e ragazzi afghani (l’idea è nata proprio dalla comunità afghana di Venezia) partendo da questa attività ludica di laboratorio e volo.
Di certo da più di un paio d’anni la situazione in Afghanistan è a dir poco difficoltosa, tuttavia, secondo i racconti di questi ragazzi (indipendentemente dal romanzo) il far volare un aquilone che è
stato realmente un gioco usuale tipico dell’Afghanistan e di alcuni paesi limitrofi, spesso e in aprticolare durante questo periodo dell’anno.
Il progetto, apparentemente semplice, ma in realtà con finalità molto più particolari (in modo esageratamente sempificato: conoscenza, coinvolgimento, sensibilizzazione, accoglienza…), va ben oltre ad un puro fatto estetico di aquiloni con losanghe (che chi in questi giorni ha avuto l’occasione di essere presente nei campi e nelle piazze ben se ne sarà accorto, che gli aquiloni afghani che meravigliosamente volano così alti hanno tutt’altra forma).
Gli aquiloni oltre alla simbologia che si portano dietro erano anche un esempio per parlare di Afghanistan, di diritti negati, della situazione del porto di Venezia e di altre problematiche complesse.
parlatene con i ragazzi afghani, potrebbe essere effettivamente utile un confronto sulla modalità e sull’efficacia.
lucia
per Franco!mi hanno appena inviato la risposta alla tua domanda:”certamente, domani faranno volare tantissimi aquiloni a San Marco, sempre 15.00-18.00, dovrebbero essercene un centinaio, almeno secondo la tradizione delle piazze afghane”a domani allora!!!
IL SAGGIO
Ero perso con lo sguardo verso il mare
Ero perso con lo sguardo nell’ orizzonte,
tutto e tutto appariva come uguale;
poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo,
ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione
di essere imprigionata fra le spine
non l’ ho colta ma l’ ho protetta con le mie mani,
non l’ ho colta ma con lei ho condiviso e il profumo e le spine tutte
quante.
Hafez
(mistico e poeta
persiano)
Ricordo ancora le poesie lette a notte fonda con gli amici
iraniani…il Canzoniere di Hafez, oracolo della lunga veglia di
Nowruz, il Capodanno dell’ antico mondo persiano che coincide con il
primo giorno di Primavera.
E ricordo l’ “HAFT SIN”, il tavolo delle 7 “s”; sette cibi che
iniziano con la lettera “sin”:
Sabzeh (germogli di grano o lenticchie, a rappresentare la rinascita)
Samanu (budino ai germogli di grano e mandorle, ovvero, la
trasformazione)
Sib (mela rossa, la salute)
Senjed (frutto secco dell’ albero di loto… amore)
Sir (aglio, la medicina)
Somaq (spezia molto usata in tutto il Medioriente, a simboleggiare l’
Aurora)
Serkeh (aceto, per la pazienza).
Quante monete sul Sofreh, la tovaglia dell’ Haft sin…mi hanno detto
che portano fortuna…e per completare il tutto, non può mancare una
cesta con uova dipinte, simbolo di fertilità e un pesciolino rosso in
una brocca, la vita che scorre…
Ed è proprio la vita ad essere celebrata in questa festa così ricca di
simboli, di credenze, di spiritualità.
Oggi la vita rinasce, è un giorno nuovo, è Nowruz!
Posto per la terza volta questo commento…Enrica, grazie per la disponibilità e le risposte in tempo reale! Purtroppo non potrò essere presente per problemi organizzativi. Ho avuto notizia di questa iniziativa la settimana scorsa tramite articolo su “il Venezia”, e malgrado abbia contattato l’assessorato alle politiche giovanili ed alla pace, ed il buon Roberto abbia fatto lo stesso con l’assessorato alla cultura, non abbiamo ricevuto risposta, e dovendo gestire gli spostamenti di persone che sarebbero arrivate da tutta Italia, in mancanza di notizie certe (fino a ieri non sapevamo che si sarebbe potuto volare in S.Marco) non ho potuto fare altro che annullare la nostra partecipazione. Siamo sinceramente dispiaciuti, in quanto il nostro è l’unico gruppo di “cacciatori di aquiloni” presente in Italia, e l’incontro con la cultura afghana era una grande occasione. Pazienza, sicuramente avremo altre opportunità. Naturalmente, siamo consci del fatto che l’aquilone sia solo il mezzo per avvicinare due culture, e certamente non lo scopo finale della festa, quindi in bocca al lupo, anzi buon vento a tutti! Naturalmente, il nostro blog, http://fightersbar.blogspot.com/ sarà a disposizione dei nostri “colleghi” afghani, quando e se vorranno illustrarci le loro tradizioni legate ai combattimenti di aquiloni.
Da questa mattina provo a postare questo commento, magari è la volta buona…
Enrica, grazie per la disponibilità e le risposte in tempo reale! Purtroppo non potrò essere presente per problemi organizzativi. Ho avuto notizia di questa iniziativa la settimana scorsa tramite articolo su “il Venezia”, e malgrado abbia contattato l’assessorato alle politiche giovanili ed alla pace, ed il buon Roberto abbia fatto lo stesso con l’assessorato alla cultura, non abbiamo ricevuto risposta, e dovendo gestire gli spostamenti di persone che sarebbero arrivate da tutta Italia, in mancanza di notizie certe (fino a ieri non sapevamo che si sarebbe potuto volare in S.Marco) non ho potuto fare altro che annullare la nostra partecipazione. Siamo sinceramente dispiaciuti, in quanto il nostro è l’unico gruppo di “cacciatori di aquiloni” presente in Italia, e l’incontro con la cultura afghana era una grande occasione. Pazienza, sicuramente avremo altre opportunità. Naturalmente, siamo consci del fatto che l’aquilone sia solo il mezzo per avvicinare due culture, e certamente non lo scopo finale della festa, quindi in bocca al lupo, anzi buon vento a tutti! Naturalmente, il nostro blog sarà a disposizione dei nostri “colleghi” afghani, se e quando vorranno raccontarsi sulle nostre pagine.
Se poi pubblico anche il link al blog, diventa più facile contattarci…http://fightersbar.blogspot.com/
Ri-buon vento!
sono felice che questo post abbia dato il suo piccolo contributo al confronto e alla conoscenza :) grazie a Lucia e grazie a Franco! Io che non ho mai fatto volare un aquilone, sabato sono andata in piazza san marco…ho visto la marea di aquiloni che i ragazzi della comunità afghana hanno messo a disposizione di chiunque passasse per di là, ho visto la loro enorme pazienza nel gestire la folla di bambini e grandi che non vedevano l’ora di farli volare. Quel pomeriggio mi ha lasciato davvero molto (che goffamente tento di condividere con voi con delle foto di cui non mi vanto) era stranissimo vedere la fragilità di queste strutture di carta velina che poi si confondevano in cielo con gli aerei del Marco Polo. Era divertente vedere le reazioni dei piccioni, gli aquiloni impigliati nelle impalcature del museo correr, i turisti che camminando con il naso all’insù s’impigliavano nei fili di nailon e ci voleva un bel po’ a slegarli…e alla fine anche se liberi decidevano di rimanere con noi…a chi chiedeva se era la festa degli aquiloni i ragazzi della comunità, con gli occhi che brillavano, rispondevano: no è il capodanno afghano!
belle foto, bei voli… proprio un peccato non essere riusciti ad essere presenti.
Enrica, ho visto che hai fatto delle belle foto…mica ti andrebbe di fare anche un bel post, che copincollerei sul FightersBar?
Io ci ho provato…
ma con piacere!(ho bisogno di un paio di giorni però)…wow!
Cari amici di FightersBar, abbiamo aggiunto il link al vostro blog tra i siti amici!
[…] vivo e si arricchisce di nuove voci; dopo i festeggiamenti del capodanno afghano (vedi nostro post), la rete Tuttidirittiumanipertutti, in collaborazione con il Progetto Piano Locale Giovani, ha […]
grazie per aver rispettato i termini della licenza!
Se possibile la prossima volta informatemi che avete utilizzato la foto, così il mio ego si ingigantisce ;-)
gentile motumboe,
di solito lo facciamo ma stavolta mi è sfuggito…mi dispiace!!grazie a te per la bella foto, per noi pubblicarla è solo un piacere!