Cercando un porto sicuro
Come avevamo segnalato nei giorni scorsi, martedì 31 marzo si è tenuto, al centro culturale S. Maria delle Grazie di Mestre, l’incontro “Fronte del porto. Migranti e richiedenti asilo alla frontiera di Venezia”.
Un video girato a Patrasso dai membri della Rete Tuttidirittiumanipertutti ha aperto l’evento, esplicitando da subito che cosa accade alle persone che vengono respinte dal porto di Venezia — come da tutti gli altri porti dell’Adriatico — senza neppure aver avuto la possibilità di manifestare la volontà di richiedere asilo nel nostro Paese.
Gli interventi che sono seguiti sono stati numerosi e stimolanti: Carlo Campana di Emergency e Giusy D’Alconzo di Amnesty International hanno fornito una fotografia della situazione dei paesi d’origine e di transito dei migranti; Mariani Papanikolaou, dell’associazione greca — operante a Patrasso — Kinisi, ha fornito importanti elementi per portare a conoscenza del pubblico italiano la situazione di totale violazione dei diritti umani che la Grecia attua nei confronti dei richiedenti asilo.
Fulvio Vassallo Paleologo dell’Università di Palermo ha aperto il proprio intervento chiedendo alla platea di osservare un minuto di silenzio in memoria delle persone che, cercando protezione nel nostro Paese, hanno invece trovato la morte; questo forte momento di raccoglimento è stato interrotto da una chiara e ferma richiesta fatta dal docente: «È tempo di porre fine alle prassi illegali implementate nei porti dell’Adriatico, che respingono persone senza neppure dar loro la possibilità di presentare richiesta di protezione internazionale».
Gli interventi di due avvocati, Alessandra Ballerini e Luca Mandro, hanno ribadito come i respingimenti operati dal porto violino palesemente i diritti fondamentali dell’individuo garantiti da numerosi strumenti del diritto internazionale, come la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Convenzione sullo status di rifugiato, la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti ed altri — tutti strumenti che l’Italia ha ratificato da anni.
Alessandra Sciurba di Razzismo Stop e Melting Pot Europa, oltre a coordinare l’intero evento, ha posto una serie di domande esplicite al sindaco di Venezia Massimo Cacciari, il quale, dal canto suo, ha risposto con chiarezza e senza frasi retoriche. Venezia — ha sottolineato il primo cittadino — ha da sempre dimostrato apertura e disponibilità nell’accogliere richiedenti asilo, profughi e migranti. Oggigiorno il problema principale è costituito dalla mancanza delle risorse economiche necessarie a moltiplicare gli operatori nei servizi che si occupano della presa in carico di queste persone; quello che invece il comune può e s’impegnerà a fare — accogliendo una delle richieste avanzate dalla Sciurba — sarà mettere a punto un protocollo d’intesa con la Prefettura (come è già stato fatto per affrontare l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati) per gestire la situazione al porto.
L’incontro si è concluso con gli interventi degli Assessori del Comune di Venezia Luana Zanella e Sandro Simionato (rispettivamente a Produzione culturale, Relazioni Comunitarie e Internazionali, Politiche giovanili, Centro Pace e a Politiche sociali, Rapporti con il volontariato, Sport), i quali hanno espresso ancora una volta la necessità e la volontà di accogliere le persone che giungono a Venezia alla ricerca di un “porto sicuro”.
Foto di andreac-84 su Flickr con licenza Creative Commons: grazie!
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Sicurezza di chi?
In occasione della pubblicazione dell’opuscolo: “Sicurezza di chi? Come combattere il razzismo“, Esodo-Fondazione di partecipazione “Casa dell’Ospitalità”, invita tutta la cittadinanza ad una conversazione tra Nerio Comisso, Sandro Simionato, Gianfranco Bettin e il critico Goffredo Fofi, direttore della rivista “Lo straniero”.
L’evento si terrà venerdì 20 febbraio alle ore 18.00 presso la saletta “Gianni Da Villa” della Casa dell’Ospitalità in via Santa Maria dei Battuti n. 1/d a Mestre (VE).
L’opuscolo, curato da Grazia Naletto dell’Associazione “Gli Asini”, analizza come le politiche della paura abbiano mutato i comportamenti quotidiani, legittimando l’ostilità xenofoba e la violenza razzista. Questa pubblicazione, prevede diversi contributi di esperti in tema di lavoro, di Rom e di linguaggio dell’informazione rispetto l’immigrazione. In conclusione, inoltre, offre un prontuario di buone pratiche contro il razzismo e per i diritti degli immigrati.
Per informazioni telefonate al n. 041.958409.
(Grazie a micampe per la foto!)
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