Migranti a Venezia

Il Boldù rischia la chiusura

Posted in eventi e incontri, notizie, venezia by fananna on 9 marzo 2009

manifestazione boldù

D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.

Italo Calvino

«Il Boldù è uno spazio culturale nato nel 2001 per reagire al piattume culturale di cui Venezia era portatrice non sana.» Così si presentano i ragazzi dell’associazione Sumo sul loro sito. A giudicare dal numero dei soci, dalle iniziative e dagli eventi promossi risulta lampante che il Boldù abbia risposto efficacemente ad una domanda reale, sentita da chi vive Venezia al di là dei percorsi prettamente turistici. Eppure.

Eppure la dirigenza dell’Ulss 12, che, in base ad una convenzione siglata nel 2001 con il Comune di Venezia, concedeva gli spazi per le attività presso palazzo Boldù, ha deciso di ritirare la sua disponibilità senza alcun preavviso. Le motivazioni di una simile scelta addotte dal direttore generale dell’Ulss Antonio Padoan, trapelate da alcuni giornali locali, appaiono a Maurizio Busacca, portavoce di Sumo, una mera provocazione. Padoan asserisce: «Al Boldù potranno andare i sindacati, mi pare ne abbiano diritto». Questa ipotesi tuttavia sembra essere di fatto impraticabile, dato che il centro culturale usufruisce delle medesime sale che di giorno sono utilizzate per attività e laboratori rivolti agli utenti del Centro di salute mentale. I ragazzi di Sumo le prendono in gestione alle 20, le allestiscono e le riconsegnano a mezzanotte, pronte per le attività del giorno seguente. L’unico spazio in uso esclusivo è uno stanzino chiuso di pochi metri quadrati. Decisamente non adatto per le esigenze dei sindacati, che, d’altra parte, contattati dallo stesso Maurizio Busacca, hanno dichiarato di non essere disponibili ad accettare la proposta di Padoan.

E non sono i soli. Lunedì e Martedì sono stati molti i ragazzi che si sono ritrovati nel cortile di Palazzo Boldù per protestare contro questa presa di posizione e nel weekend è stato lanciato anche uno sciopero telematico. Il Comune ha proposto una proroga di alcuni mesi, in attesa d trovare una collocazione alternativa per le attività del centro culturale e aggregativo. Si aspetta dunque l’incontro di lunedì mattina con il Comune per saperne di più, ma se la situazione non dovesse avere una svolta decisiva, la protesta non si fermerà.

È stata indetta intanto una manifestazione per martedì 10 marzo, che partirà alle ore 19.00 da Palazzo Boldù e si snoderà per le strade cittadine, aperta a tutti coloro che non si rassegnano a vedere in Venezia una sterile “città-museo”.

Guarda il volantino della manifestazione.
Visita il sito del Boldù.

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